Strumenti di accessibilità

06.10.2022

Mobility Manager. No a retribuzione con FIS. La Gilda chiede di stralciare la norma

Resoconto dell'incontro al MI sul decreto linee guida per l'istituzione della figura nelle scuole

L’istituzione della figura del mobility manager scolastico è finalizzata ad assicurare il raggiungimento degli obiettivi enunciati dall’art. 5, comma 6, della legge 28 dicembre 2015, n. 221, come sostituito dal comma 12 bis dell’art.8 del decreto-legge 16 giugno 2022 n. 68, convertito dalla legge 5 agosto 2022 n. 108, quali: l’abbattimento dei livelli di inquinamento atmosferico ed acustico; la riduzione dei consumi energetici; l’aumento dei livelli di sicurezza del trasporto e della circolazione stradale; la riduzione al minimo dell’uso individuale dell’automobile privata e il contenimento del traffico; l’educazione della comunità scolastica alla mobilità sostenibile e il miglioramento dell’accessibilità scolastica.

 

Le istituzioni scolastiche, sentiti gli organi collegiali, singolarmente o in rete, individuano il mobility manager scolastico tra il personale docente che manifesti disponibilità ad assumere l’incarico, ovvero ricorrendo a figure professionali esterne.

 

L’assunzione dell’incarico di mobility manager scolastico non prevede l’esonero dall’insegnamento né sono previsti compensi. Il decreto è attuato senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

 

L’amministrazione ha illustrato i tratti generali del decreto che ricalcano totalmente quelli della legge 221/15 rimarcando in premessa la criticità della mancanza di fondi: si tratta in pratica di una attività che dovrebbe essere svolta a costo zero o in alternativa retribuita con il FIS. Rispetto alla bozza precedente il testo è stato alleggerito in quanto non è più prevista l’elaborazione del piano degli spostamenti casa- lavoro/scuola. Il compito principale del Mobility Manager dovrebbe essere quello di divulgare la cultura della mobilità sostenibile. Il Ministero dell’Istruzione “dovrebbe” mettere a disposizione una piattaforma digitale gestibile con credenziali Spid, non ancora realizzata. Nonostante il parere obbligatorio del Ministero delle Infrastrutture e della Transizione Ecologica il Decreto non è interministeriale, ma di competenze del MI.

 

La nostra delegazione, come più o meno tutte le OO.SS., ha respinto fermamente la proposta dell’amministrazione rilevando tutte le criticità della norma. In particolare è stata espressa contrarietà anche sull’ipotesi di retribuire tale figura con i fondi del FIS. La proposta emersa e da tutti condivisa, comprese le OOSS rappresentative dei Dirigenti Scolastici, è stata quella di stralciare completamente la norma. Abbiamo fatto infine rilevare l’inopportunità politica di proporre il decreto a fine legislatura nonché la necessità di una concertazione più ampia con il ministero delle infrastrutture, province e comuni per prevedere interventi concreti.

 

L’amministrazione ha ammesso che il Mobility Manager è una figura complessa che andrebbe retribuita adeguatamente e ha concordato con le OOSS sulla necessità di prevedere un compenso adeguato e che comunicherà all’ufficio di Gabinetto del MI la netta contrarietà delle OOSS.

  

(Foto di Brigitte Werner da Pixabay)

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