Resoconto dell'incontro al MI sul decreto linee guida per l'istituzione della figura nelle scuole
L’istituzione della figura del mobility manager scolastico è finalizzata ad assicurare il raggiungimento degli obiettivi enunciati dall’art. 5, comma 6, della legge 28 dicembre 2015, n. 221, come sostituito dal comma 12 bis dell’art.8 del decreto-legge 16 giugno 2022 n. 68, convertito dalla legge 5 agosto 2022 n. 108, quali: l’abbattimento dei livelli di inquinamento atmosferico ed acustico; la riduzione dei consumi energetici; l’aumento dei livelli di sicurezza del trasporto e della circolazione stradale; la riduzione al minimo dell’uso individuale dell’automobile privata e il contenimento del traffico; l’educazione della comunità scolastica alla mobilità sostenibile e il miglioramento dell’accessibilità scolastica.
Le istituzioni scolastiche, sentiti gli organi collegiali, singolarmente o in rete, individuano il mobility manager scolastico tra il personale docente che manifesti disponibilità ad assumere l’incarico, ovvero ricorrendo a figure professionali esterne.
L’assunzione dell’incarico di mobility manager scolastico non prevede l’esonero dall’insegnamento né sono previsti compensi. Il decreto è attuato senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
L’amministrazione ha illustrato i tratti generali del decreto che ricalcano totalmente quelli della legge 221/15 rimarcando in premessa la criticità della mancanza di fondi: si tratta in pratica di una attività che dovrebbe essere svolta a costo zero o in alternativa retribuita con il FIS. Rispetto alla bozza precedente il testo è stato alleggerito in quanto non è più prevista l’elaborazione del piano degli spostamenti casa- lavoro/scuola. Il compito principale del Mobility Manager dovrebbe essere quello di divulgare la cultura della mobilità sostenibile. Il Ministero dell’Istruzione “dovrebbe” mettere a disposizione una piattaforma digitale gestibile con credenziali Spid, non ancora realizzata. Nonostante il parere obbligatorio del Ministero delle Infrastrutture e della Transizione Ecologica il Decreto non è interministeriale, ma di competenze del MI.
La nostra delegazione, come più o meno tutte le OO.SS., ha respinto fermamente la proposta dell’amministrazione rilevando tutte le criticità della norma. In particolare è stata espressa contrarietà anche sull’ipotesi di retribuire tale figura con i fondi del FIS. La proposta emersa e da tutti condivisa, comprese le OOSS rappresentative dei Dirigenti Scolastici, è stata quella di stralciare completamente la norma. Abbiamo fatto infine rilevare l’inopportunità politica di proporre il decreto a fine legislatura nonché la necessità di una concertazione più ampia con il ministero delle infrastrutture, province e comuni per prevedere interventi concreti.
L’amministrazione ha ammesso che il Mobility Manager è una figura complessa che andrebbe retribuita adeguatamente e ha concordato con le OOSS sulla necessità di prevedere un compenso adeguato e che comunicherà all’ufficio di Gabinetto del MI la netta contrarietà delle OOSS.
(Foto di Brigitte Werner da Pixabay)