Un genio Paolo Sorrentino. Riesce a fare cinema anche su un tema ostico come quello della scuola. Per la seconda puntata della serie televisiva di Sky “Call My Agent- Italia“ si è lanciato in un monologo sugli incontri scuola famiglia
Gli incontri scuola famiglia
“Nella scuola si può trovare il sentimento più orrendo dell’essere umano: l’entusiasmo immotivato” degli incontri scuola famiglia, che definisce come “la cosa più prossima alla morte”.
E continua così: “Ha cominciato un genitore che suonava la batteria, dicendo di poter fare un corso pomeridiano di batteria, scatenando entusiasmo. La moglie, che insegna macarena, si è proposta di insegnare la macarena di pomeriggio, la macarena è importante, sprigiona la creatività, un altro si è proposto di fare corsi di ciclismo. Applausi, giubilo dei genitori, come in preda ad una droga. La maestra mi ha poi guardato, dicendomi che potevo, da regista, riprendere tutti i corsi. Lì il consenso è stato più moderato. Io ho detto che i miei figli sono grandi, ma quando erano piccoli andavano a scuola e giocavano di pomeriggio per i fatti loro. E tutto sommato mi sembrano felici sti ragazzi”.
Un’affermazione che fa calare il gelo: “I genitori hanno fatto calare un silenzio che si riserva solo agli ergastolani, insultandomi. A quel punto ho scritto una lettera a Dio. Ho scritto: Dio, occupati tu dell’istruzione. Non dei figli, ma dei genitori”.
Vittorio Borgata
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