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01.02.2023

Su LinkOristano.it. La riorganizzazione delle scuole non piace, nuove proteste da Scano di Montiferro. In un documento i dubbi del Comitato civico spontaneo

Scano di Montiferro                                 

 

In un documento i dubbi del Comitato civico spontaneo

 

Prima i genitori degli alunni di Tresnuraghes, ora quelli di Scano di Montiferro. Continua il botta e risposta sulla riorganizzazione delle scuole nei due centri del Montiferru, dopo la nota pubblicata qualche giorno fa. Da Scano arriva una richiesta di chiarezza, in particolare sull’offerta formativa e sulla programmazione dei trasporti pubblici.

 
 

“Il Comitato civico spontaneo nato a tutela della scuola di Scano di Montiferro”, scrivono i genitori, “tende a precisare le reali ragioni di contrarietà al progetto Iscol@, che esulano completamente dalle questioni di campanilismo di cui ci si accusa. Tali insinuazioni mirano a nascondere le vere motivazioni del dissenso, che riguardano unicamente la soppressione ingiustificata del punto di erogazione del servizio della secondaria di primo grado di Scano”.

 
 

“La nostra scuola è efficiente sia dal punto di vista strutturale che didattico”, dice il Comitato di Scano di Montiferro, “e la popolazione scolastica del nostro istituto è seconda per numero al solo plesso di Bosa, con 18 alunni alla materna, 16 alla paritaria, 61 alla primaria, 50 alla secondaria di primo grado. Attualmente si parla di un nuovo ‘polo d’eccellenza’, ma in realtà a oggi non c’è nessuna chiarezza riguardo all’offerta formativa, all’organizzazione della rete dei trasporti, ai servizi offerti: è tutto molto fumoso, nonostante manchino pochi mesi all’attuazione del progetto”.

 
 

“Stiamo lottando per tutelare i diritti dei nostri figli e delle future generazioni”, denunciano ancora i genitori di Scano di Montiferro, “nonché un bene che per sessant’anni è stato un pilastro di fondamentale importanza per la nostra comunità. Eppure non siamo mai stati chiamati a esprimere un parere: ci siamo trovati a dover subire una scelta così importante senza aver potuto partecipare attivamente. Anzi, i nostri tentativi di far presenti le nostre ragioni sono stati oggetto di pubblico scherno e offesa e sono stati strumentalizzati al fine di porre malumori con le comunità limitrofe”.

 
 

“Tra l’altro”, conclude la nota, “non si vede la ragione per cui alla luce del recente via libera della Commissione cultura del Consiglio regionale sulla manovra 2022/2024, che scongiura accorpamenti e chiusure per l’intera isola, il nostro istituto sia l’unico a dover essere sottoposto a questa amputazione, per scelte politiche che, nell’attuale situazione, non porterebbero alcun giovamento alla nostra scuola e ai nostri ragazzi”.

 
 

“Ci teniamo, infine, a sottolineare che il malcontento non è esclusivamente di buona parte dei genitori”, conclude il Comitato, “ma è ampiamente condiviso da larga parte della comunità scanese, come testimoniato dalla quantità di firme raccolte in pochi giorni a tutela della scuola pubblica”.

 
 

Mercoledì, 1 febbraio 2023

 
 

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