La visita fiscale viene effettuata dall’INPS, che può inviare il medico per controlli a campione o su segnalazione dirigente scolastico. La visita fiscale può avvenire sin dal primo giorno, ma anche nei giorni festivi e più volte durante lo stesso evento morboso.
Le fasce orarie di reperibilità sono dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Ci si può allontanare dal proprio domicilio per recarsi in farmacia o dal proprio medico e, nel caso in cui proprio in quel momento venga il medico per effettuare la visita fiscale e non trovi nessuno, sarà suo compito lasciare un recapito al quale contattarlo per giustificare l’assenza dal proprio domicilio. Qualora non si sia reperibili al proprio domicilio abituale, si deve comunicare l’indirizzo di reperibilità ed è possibile farlo contattando la direzione provinciale Inps all’indirizzo mail del medico legale, che si reperisce facilmente sul sito dell’inps cercando la direzione provinciale di appartenenza partendo da questo link: https://www.inps.it/prestazioni-servizi/servizio/2376 . Si consiglia di inviare la mail per conoscenza anche alla propria scuola di servizio.
La visita fiscale, ormai da qualche anno è operata dall’Inps, che può inviare il medico per controlli a campione o su segnalazione del datore di lavoro, che, nel caso degli insegnanti, è il Dirigente Scolastico. La visita fiscale può essere effettuata sin dal primo giorno, anche nei giorni festivi e anche più volte durante l’evento morboso.
Le fasce di reperibilità sono dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Ci si può allontanare dal proprio domicilio per recarsi in farmacia o dal proprio medico e, nel caso in cui proprio in quel momento venga il medico per effettuare la visita fiscale e non trovi nessuno, sarà suo compito lasciare un recapito al quale contattarlo per giustificare l’assenza dal proprio domicilio.
In caso di allontanamento dal domicilio preavvertire la scuola lasciando il nuovo recapito.
Casi di esclusione della visita fiscale
patologie gravi che richiedono terapie salvavita, comprovate da idonea documentazione, rilasciata dalle competenti strutture sanitarie, che attesti la natura della patologia e la specifica terapia salvavita da effettuare (per es. emodialisi, chemioterapia, terapie riabilitative per i lavoratori affetti da Aids, ecc.);
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- le lavoratrici in stato di gravidanza a rischio;
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- infortuni sul lavoro;
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- malattie per le quali è stata riconosciuta la causa di servizio;
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- stati patologici con invalidità che ha determinato una riduzione della capacità lavorativa di almeno il 67%.