Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha rilasciato una lunga intervista a La Nuova Sardegna in cui ha toccato alcuni punti chiave relativi al suo progetto di scuola e alle sue intenzioni per il futuro da capo del dicastero di Viale Trastevere.
Il ministro ha parlato innanzitutto di dispersione scolastica, problema che attanaglia il nostro sistema di istruzione, spiegando ancora una volta di avere in mente un progetto: “La lotta alla dispersione è una priorità all’interno del programma di Governo: lo affronteremo partendo da una sperimentazione che coinvolgerà 150 scuole, individuate attraverso l’Invalsi nelle zone dove la dispersione è più alta, in particolare nel sud Italia”.
Ecco nel concreto cosa sarà fatto, con l’introduzione della figura, annunciata da tempo, del docente tutor: “Alla primaria costituiremo gruppi classe ridotti, di circa 10 studenti, così che possano essere seguiti al meglio da insegnanti altamente formati. Alle medie e alle superiori ci saranno in aggiunta gli insegnanti tutor, il cui principale compito sarà quello di fare emergere talenti e inclinazioni dei ragazzi, aiutarli e indirizzarli. La dispersione è spesso frutto di scelte sbagliate, di un orientamento che non ha raggiunto il suo obiettivo. Ma per invertire la rotta occorre fare di più
“Creare filiera della formazione professionale”
Secondo Valditara la scuola deve fornire figure professionali pronte per entrare nel mondo del lavoro: “La scuola deve essere l’anello di congiunzione per fare conoscere agli studenti le opportunità presenti sul mercato, in particolare nei territori di riferimento, e per creare le figure richieste attraverso una formazione specifica. Le scuole di istruzione tecnica e professionale devono poter attingere dal mondo dell’impresa, avvalendosi di professionisti laddove manchino specializzazioni interne, occorre inoltre creare una vera e propria filiera della formazione professionale che miri alla valorizzazione delle competenze”.
Per il ministro bisogna assecondare le predisposizioni di ogni ragazzo: “Non si valorizzano a sufficienza le competenze e le abilità dei singoli, invece se un ragazzo mostra particolari predisposizioni è doveroso sostenerle costruendo un percorso mirato e di qualità. La nostra riforma dell’istruzione tecnico-professionale punta a questo e i progetti di alternanza scuola-lavoro sono cruciali per formare e orientare gli studenti nelle scelte e fare capire loro che cosa vogliono fare da grandi”.
Il piano per il reclutamento di Valditara
E per quanto riguarda i docenti? Valditara ha annunciato un piano di reclutamento: “Prevediamo un nuovo sistema di reclutamento che porterà alla assunzione di 70mila docenti, fra questi ci saranno molti precari”. E, a proposito del sostegno: “È un tema che mi sta veramente a cuore, ci sarà molta attenzione verso la qualità dell’assistenza e la continuità didattica nei confronti dei ragazzi più in difficoltà, attraverso l’attivazione di percorsi di formazione specifici”.
Il ministro è tornato anche sul tema della retribuzione degli insegnanti: “Nonostante il recente aumento di 124 euro, gli stipendi sono ancora bassi rispetto all’importanza del lavoro svolto. E qui ritorno sul concetto della centralità della scuola e dell’urgenza di valorizzare il suo capitale umano anche attraverso il coinvolgimento delle imprese e dei privati, chiamati a investire. Tutti devono capire che la scuola è un pilastro fondamentale per la Nazione, perché forma i giovani che manderanno avanti il Paese”.
“Ai docenti dico che non devono sentirsi soli”
Infine, Valditara ha commentato i recenti episodi di violenza all’interno delle scuole: “Purtroppo devo constatare che il bullismo nelle scuole ha per vittime sia i ragazzi che gli adulti. Ai docenti dico che non devono sentirsi soli perché il Governo li sosterrà attraverso l’Avvocatura dello Stato nei procedimenti conseguenti alle aggressioni subite. Ho intenzione di coinvolgere le associazioni dei genitori e degli studenti per lavorare insieme a favore di un percorso che contribuisca a creare fiducia, collaborazione e serenità nei rapporti tra famiglie, studenti e docenti. Con questo obiettivo abbiamo istituito un tavolo chiamato non a caso ‘del rispetto'”.
“Guardi, credo sia fondamentale che tra docenti e studenti si instauri un rapporto più forte anche dal punto di vista umano. È importante che i professori, che già fanno tantissimo, catturino l’attenzione dei ragazzi e li sappiano anche ascoltare e li incoraggino ad aprirsi, a parlare, a chiedere aiuto e consigli”, ha concluso.