Secondo il ministro Valditara la lettera che la preside del Liceo Da Vinci di Firenze ha scritto agli studenti della sua scuola dopo il grave episodio di pestaggio squadrista è "del tutto impropria", tanto da indurlo, in futuro, a valutare possibili misure disciplinari.
È quindi improprio ricordare ai giovani che "il fascismo in Italia è nato ai bordi di un marciapiede qualunque" e che quando trionfa l'indifferenza verso la violenza, allora prosperano i totalitarismi?
Non sono comuni, di questi tempi, i presidi che, dismettendo le vesti di piccoli manager d'azienda, spesso a loro assai grate, si fanno carico del ben più fondamentale compito di conferire alle loro scuole un'anima pedagogica, specialmente quando la violenza vi si annida.
Il guaio è che quando i presidi fanno i presidi e non i manager, allora fanno volare le tante foglie di fico della scuola azienda e della sua ideologia.
La circolare della preside di Firenze vale, per i suoi studenti e per quelli di tutta Italia, più delle 33 ore di liturgie paradidattiche di "educazione civica" celebrate con messali in powerpoint sui testi sacri dell'agenda 2030.
Sembrerebbe, tuttavia, che seguire la bussola pedagogica della Costituzione sia una navigazione in acque proibite.
La scuola, tuttavia, può e deve avere solo quella rotta ed è compito nostro difenderla.
Gianfranco Meloni
Coordinatore Regionale GILDA