Da OristanoNoi.it Martedì, 29 marzo 2023
È trascorso neanche un mese dalla sua partenza per il trasferimento in Camerun ma Antonia Zanda – che a Oristano insegnava francese al “Benedetto Croce” – racconta le prime impressioni di quella che per lei sarà un’esperienza indimenticabile, da vivere per sei anni.
“L’impatto, come si può immaginare, è stato forte e quasi indescrivibile”, racconta la docente. “A partire dall’Ambasciata dove ho preso servizio, per poi arrivare all’Università. Lì il primo giorno, non avendo video o quant’altro, ho tirato fuori la bandiera sarda e ho iniziato a parlare della mia terra”.
“Posso dire con certezza però”, aggiunge Antonia Zanda, “che tutte le difficoltà che ci possono essere in una terra più povera sparisce di fronte all’ospitalità, alla gioia e ai sorrisi che mi regala la gente del posto, e soprattutto i miei studenti”.
Sui suoi social, l’insegnante cerca di fare un resoconto fotografico sin dall’inizio della sua esperienza: lo fa per raccontare ogni aspetto di questa sua nuova vita, non solo professionale ma anche quella di tutti i giorni, come andare a fare la spesa o visitare una mostra d’arte contemporanea. Tutto questo per condividere, seppur a distanza, un po’ della sua nuova quotidianità non solo con i propri cari, ma anche con colleghi e studenti oristanesi che la seguono.
Il trasferimento e il nuovo incarico di Antonia Zanda sono il risultato di un concorso nazionale da lei superato nel 2019 e della successiva nomina per sei anni presso l’Università di Douala, come lettrice di italiano. La professoressa porta con se l’esperienza fatta in diverse scuole medie e superiori oristanesi ma anche il lato umano che questa professione richiede.
Con quel poco che ha a disposizione, riesce comunque a insegnare e fare la differenza. “Abbiamo un’aula chiamata salle italienne“, spiega sempre Antonia Zanda, “molto semplice, senza nessun strumento multimediale. Al momento, lavoro con soli due libri di lingua e grammatica italiana che sono riuscita a trasportare nel mio bagaglio, assieme all’immancabile bandiera della Sardegna, che mi aiutano a svolgere la mia funzione: diffondere la lingua e la cultura italiana nel mondo”.
Uno sforzo ripagato costantemente dall’affetto e dalla grande voglia di conoscere e imparare quanto più possibile da parte delle sue nuove classi: ragazzi e ragazze desiderosi di formarsi per un futuro migliore. “Gli studenti sono attenti, desiderosi di apprendere, e lavorano con quaderni e penne, nient’altro”, aggiunge la professoressa Zanda. “Molti di loro non hanno computer né connessione Internet per poter lavorare con il cellulare”.
“Sono riuscita a recuperare tanti libri d’Italiano grazie ai miei colleghi dell’istituto magistrale Benedetto Croce”, prosegue la docente: “partiranno in un container entro aprile. Una volta arrivati, potremo donarli all’Università e creare una biblioteca di italiano, utile per gli studenti che seguono la mia materia”.
È proprio come aveva detto il dirigente Salvatore Maresca nel salutare la collega in partenza: “La scuola che ci piace si mette in gioco, accoglie, sperimenta e varca i confini. Ringrazio coloro che hanno e avranno il coraggio di farlo”. E questo coraggio sicuramente Antonia Zanda lo sta dimostrando, ogni giorno che trascorre dietro alla nuova cattedra, non solo con i suoi nuovi studenti e studentesse del Camerun ma anche come testimonianza per quelli oristanesi.