Per l’a.s. 2023/24 arriveranno 50 milioni di euro alle scuole per favorire i viaggi di istruzione. Lo scopo, secondo il ministero è quello di coprire le spese per le famiglie meno abbienti.
Il ministro Valditara ha dichiarato che: “La difesa del diritto allo studio è una priorità per il Ministero dell’Istruzione e del Merito e presuppone la partecipazione di ogni giovane, senza che sia di pregiudizio la propria condizione sociale, a tutte le esperienze formative offerte dalla scuola. Tra queste rientrano a pieno titolo i viaggi d’istruzione e le visite didattiche, importanti occasioni di apprendimento e di crescita umana e civica. È per questo che sosterremo concretamente il ritorno al loro pieno utilizzo, nel rispetto dell’autonomia scolastica, anche per raggiungere un completo recupero della socialità dei ragazzi dopo le limitazioni imposte dalla pandemia”.
Le risorse saranno reperite dalla legge 440/1997 e saranno assegnate alle scuole tramite un avviso pubblico. Le stesse istituzioni scolastiche, nella loro autonomia, monitoreranno le esigenze familiari al fine di assegnare i contributi a chi ne avesse la necessità.
Sono stati inoltre aumentati gli stanziamenti a 150 milioni di euro, più che raddoppiati, per gli scambi Erasmus.
Il problema però resterà sempre quello di trovare i docenti accompagnatori. Nessuna risorsa infatti è stata prevista per retribuire chi si offre di accompagnare i ragazzi nei viaggi di istruzione. Tutto resta demandato alle singole istituzioni scolastiche che, con le risorse del Fondo d’Istituto, certamente non sono in grado di pagare tutte le ore aggiuntive che eventualmente i docenti svolgerebbero, dovendo considerare in alcuni casi anche straordinari notturni e festivi.
A complicare la situazione sono anche le enormi responsabilità penali che gravano sui docenti accompagnatori. Resta da capire se il ministro Valditara, oltre ad aver previsto risorse per le famiglie meno abbienti, affronterà il nodo dei docenti accompagnatori oppure si affiderà solo ed esclusivamente alla buona volontà degli insegnanti?