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22.06.2023

TFA Sostegno. Iniqua distribuzione dei posti

Come noto, la scuola italiana soffre da anni di una grave carenza di docenti specializzati sul sostegno agli alunni disabili.

Finalmente sono stati istituiti i TFA presso i singoli atenei, per arrivare a consentire ad un gran numero di docenti, molti dei quali in servizio già da anni, di ottenere l'agognata specializzazione.

Le norme di legge hanno anche previsto una riserva del 35% per coloro che hanno già prestato 3 anni di servizio sul sostegno.

Il problema è che, alla luce dei dati acquisiti dalla Gilda, emerge con drammaticità tutto il mancato coordinamento tra Ministero dell'Istruzione e del Merito, Ministero dell'Università e della Ricerca e l'autonomia dei singoli atenei.

La distribuzione dei posti messi a disposizione per gli specializzandi è assolutamente squilibrata.

Ad esempio il Molise, con 28 posti di sostegno in organico di diritto, ha messo a disposizione 500 posti TFA, gli stessi messi a disposizione dal Piemonte, che ha 2500 posti in organico di diritto.

Questi evidenti squilibri sono una delle cause che non consentono di esaurire, all'inizio di ogni anno scolastico, le assunzioni a tempo indeterminato sui posti autorizzati.

È evidente che l'offerta degli atenei è dovuta a considerazioni di carattere economico, che costringono spesso i precari a sborsare inutilmente migliaia di euro senza una reale possibilità di assunzione.

Va aggiunto che, alla luce del numero dei posti messi a disposizione, la riserva del 35% prevista dalla legge si rivela una beffa a fronte di disponibilità che non arrivano al 15%.

In aggiunta, un'errata interpretazione della norma sta facendo sì che gli aventi diritto alla riserva, che avrebbero dovuto accedere direttamente al percorso TFA, vengano comunque costretti a sostenere entrambe le prove preselettive.

Roma, 22 giugno 2023

Gilda tv