“Basta parlare di tagli, è necessario mettere in campo investimenti e risorse”
Ha destato perplessità anche nella Gilda degli insegnanti di Oristano la possibilità che tre istituti della provincia di Oristano perdano la loro autonomia. L’interrogativo che ha dominato la conferenza di stamane presso la sede della Provincia è: quali verranno sacrificati?
Secondo le linee guida della Regione, per ora ancora in bozza, il taglio potrebbe partire dalle città più popolose. “Prima si passeranno al vaglio le città con più di 15.000 abitanti, che nel caso della nostra provincia di traduce con la sola Oristano. Si andranno dunque a osservare gli istituti con meno iscritti”, ha illustrato Pino Ciulu, operatore della Gilda. “Si potrebbe poi passare a Ghilarza, con un ipotetico accorpamento con Abbasanta, per esempio. E così via fino a individuare i tre istituti.”.
La popolazione scolastica della provincia di Oristano è di 16.296 studenti, frequentanti le scuole di ogni ordine e grado. In tutta l’Isola, con le nuove disposizioni, le direzioni scolastiche dalle 270 attuali scenderebbero a 228 con un taglio di 42 complessivamente.
“Sotto la lente d’ingrandimento parrebbero passare soprattutto quelli comprensivi, ma non è ben chiaro quali saranno gli istituti che verranno sacrificati”, ha continuato Ciulu. “Pare che un criterio adottato sia anche quello di salvaguardare il numero dei dirigenti esistenti, tagliando il numero di scuole, che non abbiano dirigente titolare. I dirigenti scolastici non hanno voce in capitolo, i sindaci non vogliono cedere, perciò si finirà a scannarsi per decidere quali teste far saltare”.
La decisione del Governo centrale non è risultata particolarmente gradita a tutte le Regioni: Campania, Toscana , Puglia ed Emilia Romagna hanno deciso di rivolgersi alla Corte Costituzionale per correre ai ripari e opporsi alle disposizioni.
“Non comprendiamo perché la Regione Sardegna non abbia presentato ricorso alla Corte o la Consulta per rivendicare la propria autonomia. La decisione del Governo non può applicarsi in maniera indiscriminata a ogni territorio”, ha commentato Ciulu. “Nel corso della conferenza di stamattina presso la sede della Provincia come Gilda, in un breve intervento, abbiamo sottolineato la necessità e l’esigenza che la scuola abbia più risorse e investimenti, invece di essere costretti sempre a parlare di tagli, di soppressioni, di razionalizzazione, costituendo istituti scolastici ingestibili per il numero di alunni, del personale e dei comuni, e relativi amministratori, interessati da ogni scuola”.
“La conferenza, dopo un dibattito dove quasi nessuno ha azzardato proposte concrete di soppressione, salvo qualche rara voce, si è chiusa con l’impegno di inviare un documento alla Regione per contestare e respingere i tagli ipotizzati”, ha concluso Ciulu. “Siamo giunti alla decisione di contestare la Legge nazionale e la decisione della Regione di non opporsi. Sarà prevista una nuova riunione per fare il punto di una situazione che potrebbe diventare ingestibile”.