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17.04.2024

Turismo concorsuale. Open to meraviglia

Un concorso, quello per la scuola, che grazie ai fondi del PNRR non garantirà nessuna abilitazione ai vincitori e le vincitrici, bensì solamente 3 punti all’interno delle GPS per tutti e tutte coloro che supereranno le tre prove: scritta-orale-pratica. Nella prova scritta abbiamo assistito al pendolarismo regionale: da Cagliari ad Alghero, da Sassari a Cagliari, da Maracolagonis ad Olbia. Per la prova orale e quella pratica, i sardi e le sarde dovranno persino superarsi: Toscana, Campania, Piemonte, Liguria, Marche sono le sedi del concorso che interesseranno la prova orale-pratica.
Il problema si amplifica, laddove un docente partecipa per due differenti classi di concorso, per cui dovrà sostenere due prove in due regioni distinte, ed il caso vuole che ci siano docenti che in un solo giorno dovranno presenziare in due regioni. Se non fosse, che il bando vuole che il candidato o la candidata sia presente 24 h precedenti alla prova per l’estrazione della traccia, così da preparare l’UDA.
Fattibile sì, ma per chi possiede  il dono dell’ubiquità.


In Sardegna sono stati 14504 i partecipanti alla prova scritta, circa 9700 coloro che l’hanno superata.
Dati non ufficiali dicono che circa 2769 saranno coloro che si accingeranno nella nuova prassi ministeriale: il turismo concorsuale.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito in linea con il Ministero del Turismo : Open to meraviglia ? - forse -.
Se non fosse che i collegamenti aerei sono quelli che sappiamo: per la Campania abbiamo un solo volo diretto al giorno esclusivamente da Cagliari: la Liguria è raggiungibile effettuando scali, oppure un diretto disponibile però soli 3 giorni su 7; le Marche non prevedono ad oggi alcun collegamento diretto.
Nel mezzo di questo enorme girone infernale, dentro la pece nera ci siamo finiti noi Docenti, in un periodo cruciale per la didattica, nel quale ci accingiamo a traghettare ragazzi e ragazze verso l’Esame di Stato, e subendo una discriminazione che avrà ricadute su tutto il sistema scuola non solamente su di noi in termini di tempo, in termini di energia, in termini di denaro.
In una situazione in cui, noi Docenti italiani, equiparati ai colleghi europei siamo tra i meno pagati – dati Ocse -Education at a glance 2020 – indicano che siamo al di sotto della media europea.
Eppure non abbiamo mai chiesto la Luna. Chiediamo semplicemente rispetto.
Rispetto per una categoria, quella dell’insegnante, che ha un unico interesse: costruire il futuro ovvero gli uomini e le donne del domani.


Alberto Marceddu

Gilda tv