Ho trovato questo interessante intervento sulla pagina Facebook della Gilda di Brescia e ho pensato di riproporvelo.
Sia il CCNL area V della Dirigenza Scolastica che il nuovo codice di condotta per i dipendenti pubblici, prevedono il rispetto da parte della dirigenza di significative norme comportamentali. Nel Codice di Condotta, all’articolo 13, sezione disposizione particolare per dirigenti, emerge chiaramente che il dirigente, stante il suo ruolo, deve svolgere con diligenza le funzioni ad esso spettanti in base all’atto di conferimento dell’incarico, persegue gli obiettivi assegnati e adotta un comportamento organizzativo adeguato per l’assolvimento dell’incarico. Ma sono soprattutto gli aspetti comportamentali e relazionali con il personale della scuola che devono essere evidenziati. E’ obbligo per il dirigente assumere atteggiamenti leali e trasparenti e adottare un comportamento esemplare e imparziale nei rapporti con i colleghi, i collaboratori e i destinatari dell’azione amministrativa. Il dirigente cura, altresì, che le risorse assegnate al suo ufficio siano utilizzate per finalità esclusivamente istituzionali e, in nessun caso, per esigenze personali. Il dirigente deve curare il benessere organizzativo nella struttura a cui è preposto, favorendo l’instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori, assume iniziative finalizzate alla circolazione delle informazioni, alla formazione e all’aggiornamento del personale, all’inclusione e alla valorizzazione delle differenze di genere, di età e di condizioni personali. Importanti norme a tutela dei dipendenti della scuola, senza dimenticare che il dirigente deve anche evitare che notizie non rispondenti al vero quanto all’organizzazione, all’attività e ai dipendenti pubblici possano diffondersi. E deve favorire la diffusione della conoscenza di buone prassi e buoni esempi al fine di rafforzare il senso di fiducia nei confronti dell’amministrazione. Norme che completano quanto già previsto nel CCNL dei dirigenti e codice di condotta annesso. Il dirigente deve conformare la sua condotta al dovere costituzionale di servire la Repubblica con impegno e responsabilità e di rispettare i principi di buon andamento, imparzialità e trasparenza dell’attività amministrativa nonché quelli di leale collaborazione, di diligenza e fedeltà di cui agli artt. 2104 e 2105 del codice civile, anteponendo il rispetto della legge e l’interesse pubblico agli interessi privati propri ed altrui. Il dirigente impronta la propria condotta al perseguimento degli obiettivi di innovazione e miglioramento dell’organizzazione dell’istituzione scolastica diretta, nonché di conseguimento di elevati standard di efficienza ed efficacia del servizio, con particolare riguardo alle attività formativa , nella primaria considerazione delle esigenze dei cittadini utenti.
E si sottolinea, altresì, che il dirigente nello svolgimento della propria attività, stabilire un rapporto di fiducia e di collaborazione nei rapporti interpersonali con gli utenti, nonché all’interno dell’istituzione e con gli addetti alla struttura, mantenendo una condotta uniformata a principi di correttezza e astenendosi da comportamenti lesivi della dignità della persona o che, comunque, possano nuocere all’immagine dell’amministrazione. E’ evidente che il dirigente che non rispetta queste disposizioni andrà segnalato all’Ufficio dei Provvedimenti disciplinari istituito presso l’Ufficio Scolastico Regionale, affinché possa, questo ufficio, valutare l’eventuale adozione di provvedimenti disciplinari.