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08.05.2024

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Il nostro giornale segue da molto tempo, con attenzione e tenacia, il tema della privatizzazione dell’istruzione; condizione che è cominciata quasi in sordina ormai da decenni e che via a via ha accelerato la sua corsa. L’inizio è stata l’autonomia delle scuole, a cui è stato concesso di differenziarsi una dall’altra per programmi e organizzazione, si è parlato di “ libertà”, ma si trattava di libertà delle scuole e non nelle scuole. La parola libertà carica di significato politico ed emotivo è stata il grimaldello con cui il neoliberismo si è insinuato nei pensieri e nelle azioni delle persone. Tutto è concesso al soggetto, illuso di essere libero. In verità è prigioniero di un panottico, che lusingandolo, lo condiziona sempre di più e lo asserva ai suoi obiettivi: rendere tutto oggetto di mercato, anche i diritti della cittadinanza.

 

Per soffermarci solo sull’Istruzione abbiamo visto la scuola privare della libertà i docenti per soddisfare le istanze populiste dei genitori, che sono potuti intervenire in ogni spazio professionale.

 

Convinti di aver ottenuto grandi vittorie, questi ultimi, al contrario, si facevano complici di chi lavorava per svuotare le istituzioni e privatizzarle; è poi seguita la cessazione dell’istruzione all’industria e così via. Ora è il caso degli edifici scolastici presi in affitto dai privati e non costruiti appositamente per questo scopo dalle varie istituzioni pubbliche. Questo è il risultato di un’indagine esclusiva della Gilda, che, con grande difficoltà – poiché i dati sono difficilmente reperibili-, ha scoperto una realtà che costa allo Stato una somma sostanziosa di denaro pubblico mentre arricchisce i privati. Fondi che potrebbero, anzi dovrebbero, essere destinati alla scuola e al suo funzionamento.

 

A pag. 3, Rino Di Meglio, Squarciare i veli e a pag. 4, Veronica De Michelis dà conto della Tavola rotonda del 9 aprile, in cui il coordinatore nazionale ha discusso con rappresentanti politici istituzionali della situazione, chiedendo di attivarsi per una soluzione, Scuole in affitto: questa è solo la punta dell’iceberg.

 

Sempre nel tema della privatizzazione dell’istruzione è scoppiato lo scandalo delle Università on line, molto costose, con alta redditività (a spese dello studente) e alto rapporto professori / studenti. Gianluigi Dotti, pag. 4, Università telematiche. A chi e a cosa servono?

 

Senza dimenticare l’INVALSI per il quale la Corte dei conti ha rilevato che il 65% delle risorse stanziate per le prove sono destinate alla remunerazione di servizi esternalizzati. Altro denaro pubblico. Giuseppe Candido, pag. 8, A chi e a che cosa serve l’INVALSI?

 

Ancora in tema di denaro pubblico, Mario Pomini dimostra, dati alla mano che le affermazioni del ministro Valditara nel suo libro “La scuola dei talenti” sono sbagliate, si fa per dire. Pag. 9. Furono veri aumenti? I conti sbagliati del ministro Valditara Per gli insegnanti e la loro pubblica resistenza oppositiva e necessaria, Giovanni Carosotti, pag. 12, Un appello a non desistere: Torino, 18 maggio. La condizione degli insegnanti, Un’analisi comparativa con l’Europa rispetto a Contratto, tempi di lavoro, età anagrafiche, pagg. 16-17, Antonio Massariolo. Due proposte di metodologie didattiche, l’una che intende conservare la funzione istituzionale del docente. Giovanni Ceriani, La lezione frontale: un argine da salvare, pag. 13; l’altra che suggerisce innovazioni con lo sguardo all’Europa. Pag. 14, Claudio Desiderio, Cambiare il sistema scolastico.

 

Il tema molto serio dell’abbandono scolastico, in due paesi uniti dalla lingua e dalla civiltà, in Inghilterra la causa è da ricercarsi nell’ansia degli studenti, ed è una condizione che preoccupa le autorità scolastiche, Marco Morini, Fuga dalla scuola, pag.10; negli Usa, invece, la dispersione è indotta dalle leggi dei diversi stati federali che hanno legittimato il lavoro minorile. Fabrizio Tonello, Sgobba, ragazzo, sgobba, pag 11 La storia della scuola.

 

1952: Adriano Olivetti e Guido Calogero, la scuola e i centri sociali 1952, Piero Morpurgo, pag. 15, nomi di grande valore che vorremmo fossero ancora con noi.

 

Riforme costituzionali che avanzano frettolose e distruttive, ne parla con il solito rigore e con la usuale chiarezza Francesco Pallante, pagg.6-7. Il premierato voluto dal Governo: dalla democrazia parlamentare all’autocrazia elettiva.

 

Due libri molto belli, l’uno dedicato alla salvaguardia di città eterna per tutti, per l’Italia anche la capitale, tutelarla dal degrado e dai pericoli dell’Autonomia differenziata; l’altro alla salvezza della Terra città di tutti. Renza Bertuzzi, pagg.19-20, Enzo Scandurra, Roma, amo et odi; Piero Bevilacqua, Contagina.

 

Un testo rigoroso su due basilari autori non solo della nostra, (ma anche di quella mondiale) Letteratura: Pietro Milone, L’oltraggio di Pirandello e Dante. Dio, inconscio, fantasmi, poesia, pag. 20, recensito da Gianluigi Dotti

 

Un’attenzione anche alle arti visive, cinema e televisione, per il primo, Massimo Mirra recensisce un film che ha suscitato interpretazioni discordanti, La sala professori. La scuola microcosmo di un mondo che cambia, pag. 23. Per la televisione, Stefano Battilana parla di una serie su Netflix, ispirata al tema dei tre corpi, Il problema di avere tre soli e la fortuna di un sistema eliocentrico, pag.22 Un tuffo nella letteratura del passato e dei suoi segni, Sulle tracce di D’Artagnan e della maschera di ferro in Francia in Italia, pag. 18, Massimo Quintiliani.

 

Infine, una chiusura in bellezza con la manifestazione contro l’Autonomia differenziata, il 16 marzo a Napoli, L’orgoglio del Sud, pag 24.

Gilda tv