Immediatamente dopo la pubblicazione degli Incarichi di supplenza assegnati venerdì dall’Amministrazione che ha corretto il suo precedente decreto del giorno precedente, siamo stati subissati da lamentele e proteste da parte di Insegnanti che si sono visti scavalcare da Colleghe/Colleghi con minore punteggio e che a volte seguivano in graduatoria di molte decine di posizioni.
In conseguenza di ciò talvolta chi ha maggiore punteggio e precede in graduatoria è stato assegnato ad una sede meno gradita di quelle richieste con precedenza o addirittura non è stato nominato affatto e questo anno scolastico resterà senza lavorare o quantomeno si dovrà accontentare delle supplenzine che, forse, gli attribuirà le scuole.
Certo, chi ha scavalcato posizioni può essere che abbia titolo di riserva o di precedenza.
Ma anche in questo caso l’algoritmo è iniquo in quanto non segnalando tali diritti, copre ogni pur minima sacrosanta dovuta trasparenza con la scusa della privacy.
Visto che oggi ogni legittimo e doveroso diritto alla trasparenza viene annullato e vanificato dalla presunta privacy stessa.
Ancora. Quando si sceglieva la sede in presenza, nel momento in cui una persona veniva chiamata in base alla posizione in graduatoria, vedeva la disponibilità di sedi in quel momento rimasta disponibile e sceglieva magari accettando, suo malgrado, pur di lavorare, le sedi più lontane e disagiate (Bosa, Ales, Samugheo...) o anche uno spezzone.
Oggi con l'algoritmo la scelta si deve fare a priori, alla cieca, senza conoscere le disponibilità e se magari c'è disponibile uno spezzone che l'interessata/o non ha indicato nella indicazione delle sedi, viene saltata/o perchè considerata/o rinunziataria/o.
E questa è un'altra iniquità dell'algoritmo che per essere equo dovrebbe consentire la medesima possibilità di scelta di quando si sceglieva in presenza.
E soprattutto le sedi dovrebbere essere rese disponibili e conosciute prima che venga fatta la scelta.
Ricordiamo che contro questo genere di siffatto algoritmo la GILDA è da anni che si batte in tutte le sedi possibili e chiede che vengano puntualmente garantiti i diritti di graduatoria.
Ma anche a livello locale non siamo stati con le mani in mano.
Abbiamo assistito e stiamo assistendo anche con l’impegno del nostro Legale, Colleghe e Colleghi che lo scorso anno sono state/i parimenti danneggiate/i da questo algoritmo alle cui procedure viene affidata l’esistenza stessa delle persone.
Tra le/i tanti danneggiati solo alcuni hanno avuto però il coraggio, la forza e la volontà di andare fino in fondo a difendere i propri diritti lesi e con il patrocinio come detto del nostro Legale, hanno fatto ricorso al Giudice del Lavoro, del quale siamo in attesa della sentenza.
E questo lo hanno fatto vincendo paure, preoccupazioni, chi di non voler far dispiacere alla/al Collega che dal riconoscimento del buon diritto leso, sarebbe stata/o “danneggiata/o” come se non fosse ben evidente che i danneggiati fossero invece coloro che ricorrevano.
Altre volte hanno dovuto avere il coraggio e la forza di ignorare le pressioni delle/dei contro interessate/i che qualche volta sono arrivate fino all’ insulto e addirittura alla minaccia perché desistessero dal tutelarsi nelle sedi proprie.
La conseguenza è che l’Amministrazione è ben conscia che solo una persona danneggiata su mille va fino in fondo a tutelare i propri diritti anche davanti alla magistratura e quindi la stessa amministrazione va avanti imperterrita per la sua strada senza dare ascolto a chi rappresenta e tutela migliaia e migliaia di lavoratori della scuola.
E noi Sindacato dobbiamo fare da parafulmine all'Amministrazione.
(pinciu)