Secondo Elena Bonetti, ministra della Famiglia del governo Draghi (intervistata ieri da Repubblica) l’assegno unico per i figli arriverà a sette milioni di famiglie da marzo 2022, e quasi tutti dovrebbero avere importi superiori rispetto a quanto percepiscono oggi, perché la clausola di maggiorazione in vigore fino al 2025 dovrebbe salvare chi avrebbe dovuto subire un taglio.
La maggiorazione transitoria
Con il nuovo assegno unico per i figli si amplia la platea di chi ha diritto al sostegno, ma il 18% avrebbe preso di meno di quanto percepito nell’anno che sta per finire. Per evitarlo è stato previsto un meccanismo perequativo per le famiglie con meno di 25.000 euro di reddito. Secondo le stime di Repubblica dovrebbero essere 400.000 le famiglie che incasserebbero di meno dalla novità del prossimo, e la clausola di maggiorazione servirà a coprirne la metà. Oltre a questo ci sarebbe una “maggiorazione transitoria” che avrà durata triennale e permetterà un ristoro totale nel 2022. Una quota che calerà ai 2/3 nel 2023 e ad un terzo nel 2024. Dal primo marzo 2025 non ci sarà più alcuna compensazione
Gli importi
L’importo dell’assegno unico andrà tra i 50 e 175 euro per primo e secondo figlio (a seconda dell’Isee). Ci sarà poi una maggiorazione tra i 15 e gli 85 euro dal terzo figlio. Secondo il quotidiano milanese una famiglia con quattro figli e Isee sotto i 15.000 euro – è una condizione che riguarda circa la metà delle famiglie italiane – riceverà 175 euro al mese per primo e secondo figlio, 260 euro per terzo e quarto più 100 euro forfettari (a prescindere dall’Isee) per le famiglie dal quarto figlio in poi. In totale si tratterebbe di 970 euro al mese.
Come si ottiene l’assegno universale per i figli
Si potrà fare la domanda per La procedura all’Inps a partire dal mese di gennaio del 2021. Per fare la domanda sarà necessario avere l’ISEE. Oltre a questo l’assegno può essere richiesto da chi è cittadino italiano o dell’UE ed ed è residente o domiciliato nel nostro paese.